L’approccio narrativo assume notevole significato in psicoterapia. Attraverso il racconto di una storia, il terapeuta ha accesso al mondo interiore del paziente, cominciandone a comprendere sfaccettature e meccanismi. La realtà personale è costruita attraverso il linguaggio, che ha una sua base socio-culturale, ovvero esprime le modalità di espressione di un sistema descrittivo, esplicativo e formale (Bruner).

La terapia dovrebbe pertanto far evolvere le descrizioni della realtà, ponendosi come non esperta di quella realtà. L’uso delle metafore, di un linguaggio per immagini diviene fortemente esplicativo per un terapeuta, che potrà cogliere le numerose sfaccettature emotive di quanto descritto.

Le storie

Spesso le storie narrate sembrano senza speranza, saturate dal problema e prive di prospettive rassicuranti… compito del terapeuta è quello di riscrivere la storia, cogliendo gli aspetti ignorati e negativi; e tutto questo sostenendo il paziente in questa complessa opera di trasformazione (White). Come in uno specchio, la persona vede riflessa una nuova immagine di sé per mezzo del terapeuta, un’immagine più completa ed esaustiva.

Oggi il racconto della propria storia passa attraverso un sé fluido e virtuale, che molto più frequentemente si ritrova a raccontarsi ma ad un pubblico anonimo, a volte sconosciuto e spesso passivo, che commenta queste forme ipertestuali di racconto con la schiettezza e cinismo del distacco emotivo, ma con quale ritorno sul povero sé bisognoso di feedback e rassicurazioni?