Cos’è lo stress da pandemia
Dopo due anni di lockdown e restrizioni vissute a fasi alterne, ci ritroviamo a doverci confrontare ancora con i dati delle positività e con la prospettiva di un nuovo autunno di restrizioni. L’organismo e la mente reagiscono a fatica all’emergenza e spesso con grande senso di smarrimento. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato nella “Pandemic Fatigue“, una nuova condizione psico-fisica, ovvero stress da pandemia, una sindrome comportamentale causata dall’emergenza, che si manifesta con forte stress emotivo, stanchezza e paura.
È fondamentale fare tesoro delle strategie messe in atto durante i periodi di quarantena già vissuti e non esporsi eccessivamente alle notizie negative: informarsi è doveroso, ma senza ossessione.
Quando lo stress da pandemia diventa cronico
Dopo il primo lockdown, ulteriori limitazioni e chiusure hanno allontanato idealmente la meta, facendo percepire la nullità degli sforzi fatti finora e accrescendo smarrimento e confusione. Le persone più fragili faticano a tenere il passo, soprattutto emotivo, e subiscono gli effetti psicosociali causati dalla pandemia.
Non si conosce la fine della pandemia e questo genera ansia e paura, infatti, lo stress prende il sopravvento. Il clima di incertezza appare aggravarsi anche a causa della guerra scoppiata nel cuore dell’Europa che tanto ha destabilizzato i governi e che ha avuto ripercussioni di natura economica su tutti i Paesi coinvolti, generando un nuovo impoverimento.
I sintomi della Pandemic Fatigue
Ansia
Agitazione
Sbalzi di umore
Rabbia
Tristezza
Irrequietezza
Voglia di libertà
Rifiuto delle norme imposte
Rassegnazione
Passività agli eventi
Negazione del problema
I sintomi appena descritti sono quelli più comuni della Pandemic Fatigue: possono variare da persona a persona e possono essere più o meno intensi a seconda delle circostanze. In ogni caso, si tratta di stati d’animo che provocano l’insorgere di disturbi, di lieve o grande entità in base ai casi, quali: tachicardia, insonnia, capogiri, crisi ipertensive, perdita dell’appetito o, al contrario, aumento di peso, caduta dei capelli, coliti.
Come combattere lo stress da pandemia
Una volta identificato il problema, ossia che lo stato di ansia è provocato dalla situazione di emergenza che ci si trova ancora una volta ad affrontare, è utile attivarsi e prendersi cura di sé. Prima di tutto è fondamentale accettare il fatto che si possa essere stanchi, spossati e demotivati. È una risposta normale dell’organismo e della mente, che come autodifesa si settano in uno stato cronico di stress.
Prima che questa condizione cronica di stress faccia insorgere disturbi legati all’ansia, comportando anche un abbassamento delle difese immunitarie, meglio accettare la situazione e studiare una strategia che possa attivare il rilassamento e promuovere attività di rigenerazione psico-fisica (programmi di meditazione, yoga o pilates).
Anche coltivare le proprie passioni è considerato un buon rimedio: giardinaggio, cucina, bricolage, pittura, scrittura creativa sono tutte attività che, anche se per qualche ora al giorno, consentono di non rimanere appesi a notizie tutt’altro che confortanti. Fare brevi passeggiate attorno a casa, nella natura, in solitaria (come consentito dai decreti) può aiutare a liberare la mente dalla negatività diffusa. Ridimensionare il tempo dedicato al lavoro appare una necessità in grado di restituire la libertà di dedicarsi ad altre attività e la cura delle relazioni affettive più importanti.
Quando lo stress da pandemia si manifesta con forti sintomi è necessario comunque non sottovalutare il problema e consultare uno specialista.