
Ma il Natale è una festa per tutti?
Solitamente siamo abituati a credere che il Natale sia un periodo magico e positivo per tutti, in cui regna felicità e serenità nelle relazioni. Ci si imbatte invece in una serie di situazioni in cui questo non viene confermato affatto; alcune persone si ritrovano a vivere questo periodo con grande malessere, sperimentando stati d’animo colmi di tristezza, frustrazione e agitazione, se non disturbi veri e propri associabili alla depressione o all’ansia. I dati statistici confermano la tendenza all’aumento delle richieste di aiuto in questo periodo, sia esso aiuto psicologico o farmacologico.
A cosa può essere imputato tutto ciò?
L’accrescersi di occasioni e di tempo da vivere all’interno delle famiglie, non per tutti può essere percepito come auspicabile e positivo. Soprattutto se si covano difficoltà e problematiche che diversamente non hanno trovato adeguata collocazione e confronto. Lo stare in famiglia non sempre genera armonia e benessere, perché si nutre di tutto quello che si costruisce o si distrugge durante tutto l’anno. Chi vive invece un periodo di transizione personale e familiare (separazioni, litigi), si imbatte molto nella malinconia del Natale dovuta al fatto che manca la famiglia unita che si è avuta in passato.
Aspettative vs realtà
Spesso l’investimento e le aspettative su come debbano svolgersi le festività genera un alto tasso di delusione e frustrazione. Questo si verifica nel momento in cui la realtà restituisce un altro tipo di risultato. Alcuni momenti di convivialità sono vissuti come formalità, abitudini, consuetudini di cui però non si percepisce il valore, le relazioni sono sporadiche e prive di interesse reale, pertanto generano ansia così come l’incapacità di sentirsi all’altezza delle situazioni.
Questo periodo dell’anno è legato anche ad un momento di bilancio personale, familiare e professionale, motivo per cui può dar vita a sensazioni positive o negative a seconda del risultato del bilancio e dell’esperienza soggettiva vissuta.
Come affrontare questo periodo allora?
Anzitutto è utile ridimensionare le aspettative, rendendole più vicine al possibile ed evitando delusioni. Importante anche scegliere con consapevolezza i momenti di ritrovo a cui sottoporsi, ovvero privilegiare le relazioni più autentiche piuttosto che quelle formali. Infine acquisire consapevolezza del cammino percorso e porsi obiettivi concreti per il futuro, magari migliorativi della propria condizione.