Scopri in che misura lo stile di attaccamento condiziona le relazioni interpersonali intime e perché gli stati emotivi si riflettono in esse.

L’essere in uno stato di salute psicologica non implica il provare sempre emozioni positive e per questo mantenere una buona relazione d’intimità con il partner. Né comporta il non attraversare il dolore emotivo. Piuttosto puoi entrare ed uscire da questi stati emotivi quando è necessario, senza per questo avere conseguenze nella relazione.

La danza delle relazioni

Conoscete qualcuno che affronta sempre i problemi? Forse hai un partner che vuole parlare di ogni cosa. O forse conosci qualcuno che evita sempre le discussioni, che si alza e se ne va. Ora, non c’è nulla di sbagliato in nessuno di questi approcci e ciascuno può essere giusto a seconda del contesto. Quando invece un approccio viene applicato rigidamente in tutti i contesti, allora si creano problemi.

Nelle relazioni può funzionare ricordare il concetto di danza. Ti muovi, fai una mossa e ti muovi ancora. E poi l’altra persona fa lo stesso.

Col tempo si impara a muoversi in avanti e indietro in modo più fluido, sia che si tratti di un dibattito accademico con un collega, di una vivace discussione con il partner o di una trattativa d’affari. A volte ottieni di più quando ti tiri indietro e lasci che l’altra persona venga da te.

Stile di attaccamento e relazioni

Se hai uno stile di attaccamento ansioso / preoccupato o uno stile evitante / licenzioso, quando gli eventi si surriscaldano è probabile che applichi il tuo metodo preferito di interazione, spesso troppo rigido. Meglio cambiare. Se sei preoccupato, fai un passo indietro e concentrati sul lasciare che le cose vadano come vogliono come se non ti importasse.

Le persone preoccupate, ad esempio, tendono a credere che l’intimità sia qualcosa che dovrebbe sempre essere mantenuta; se c’è una sensazione di distacco (anche molto lieve) o sentimenti caldi non vengono condivisi, si pensa che c’è qualcosa di sbagliato nella relazione. Ma è difficile mantenere sempre una connessione così intensa. È naturale aver bisogno delle pause. Così come lo è ritornare nello spazio intimo dopo che sei stato lontano per un breve periodo.

La danza delle emozioni

Questo si applica anche agli stati emotivi. La tristezza non è la depressione. La depressione è tristezza insieme a tutta la componente mentale, emotiva e comportamentale ad essa associata. Quando non si riesce a venir fuori dalla tristezza, allora è il caso di approfondire. Molte persone temono di rimanere bloccate nella tristezza e di non essere in grado di uscirne. Il trucco è essere in grado di entrare nello spazio triste (che a molte persone sembra un profondo lutto) e permettere a sé stessi di stare lì per un po’, pienamente presenti con i propri sentimenti, per poi uscirne. Se credi che non durerà per sempre, che rifletterà e fluirà, non sarai spaventato dalla tristezza e non svilupperai una risposta secondaria all’ansia, per approdare nella depressione.

Questo non si applica solo agli stati emotivi negativi. Alcune persone credono che dovrebbero essere sempre felici e avere sempre un sorriso sul loro volto. Ciò che può accadere, tuttavia, è che si evitino sentimenti e situazioni più dolorose che potrebbero evocarli. Pertanto una persona felice può finire per essere piuttosto superficiale, essendo priva di una certa gamma di espressioni emotive.

Il punto di tutto questo è che le personalità sane sono relativamente fluide. Non si bloccano in modi rigidi o stabiliti di essere, emotivamente o nelle relazioni. Le relazioni e gli stati emotivi, come la vita e il mondo naturale, sempre riflettono e fluiscono.